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GONG

Questo gong “chumul” è stato prodotto fondendo dell’ottone di qualità contenente zinco mischiato con rame nel rapporto di 4 a 7. Il liquido fuso viene poi versato in uno stampo di terra, dopodiché viene lavorato e lucidato. L’area di Ansông (Corea ) è la più nota per questo metodo che è il più diretto. Per produrre un gong è necessario aggiungere oro e argento alla lega.

L’essenza del gong risiede nel suo suono. A seconda di come viene prodotto e dal carattere del suo costruttore, il suono può essere fragoroso, incurvato ad arco, lungo, con un’eco risuonante o un crescendo verso la fine. Un gong “ chumul” ben fatto ha un riverbero che si prolunga e che commuove profondamente chi lo ascolta. Il segreto di come si faccia a ottenere questo effetto consiste nel rapporto fra i metalli e nella quantità dell’ oro e dell’argento che si aggiunge alla lega nel momento della fusione. Se si toglie prematuramente dal fuoco, il metallo si spacca quando viene martellato. Di conseguenza gira da tempo il detto che lavorare la massa di metallo per fare il gong è un lavoro che deve essere fatto solo di notte quando si può giudicare con più accuratezza il colore del metallo caldo.

Un gong del tipo “chumul” ben fatto produce un suono profondo come un’eco di montagna che si prolunga e che improvvisamente si innalza alla fine come il muggito prolungato di un bue. Solo allora lo strumento è in grado di avere un profondo impatto sugli ascoltatori. È toccante pensare che queste masse di metallo vengono lavorate dalle mani e dallo spirito dell’artista per farne degli strumenti che hanno un così profondo effetto sulle persone. Quando i gong vengono colpiti, ognuno di essi produce un suono potente che si diffonde ovunque, in grado di riverberare all’interno del corpo. Il suo suono solenne e maschile dà il colpo iniziale e diventa il centro robusto della musica.

Gian Luigi Barcarolo

 

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